Sandro Tovalieri, cresciuto nelle giovanili della Roma e parte della rosa giallorossa nella stagione 1985-86, oggi allenatore e dirigente, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Centro Suono Sport 101.5 durante la trasmissione Mixover. Queste le sue parole:
Che impatto ha avuto Lukaku sulla Roma?
«Ha avuto un impatto devastante. Si è presentato in condizioni fisiche buonissime, nonostante tutti avessimo la preoccupazione che non avesse fatto bene la preparazione. La struttura fisica gli ha permesso di arrivare in buone condizioni, poi più gioca e più va in forma. Le qualità tecniche non le scopriamo di certo noi, sicuramente ha alzato l’asticella. Fa gol che sembrano facili ma non sono affatto banali, è un uomo da area di rigore e tecnicamente è un giocatore di livello assoluto. L’ambiente fa la differenza, soprattutto quello di Roma, e il rendimento ne risente. L’amore alla presentazione per lui è stato un motivo d’orgoglio, si rende conto che deve dare perché la gente da lui si aspetta tanto. Un po’ come successo con Dybala l’anno scorso. L’attaccante è sempre giudicato per i gol che fa, sono sicuro che darà un grosso contributo alla Roma. Belotti dà il suo contributo, ma non c’è uno come Lukaku come rendimento e costanza non c’è».
Un giocatore come Lukaku, al termine della stagione, potrebbe decidere di restare proprio per il fattore ambientale nonostante magari un ingaggio minore?
«Stiamo parlando di giocatori che non è che hanno guadagnato poco, se a fine carriera dovessero prendere qualche euro in meno non cambierebbe molto. Se fossi Lukaku, per un ambiente così farei di tutto per rimanere anche l’anno prossimo. Questi sono giocatori che vogliono vincere trofei, quest’anno Lukaku ha sposato un progetto di una squadra che all’inizio non stava andando benissimo e questo mi fa ben sperare in ottica permanenza. Penso voglia togliersi qualche sassolino dalle scarpe, per come è andato via dall’Inter e per le voci di quest’estate».
Come valuta, invece, il rendimento di Dybala?
«La coppia Dybala-Lukaku al 100% della condizione può essere la migliore del campionato. Dybala è un giocatore che va dosato e gestito. L’anno scorso faceva fatica a fare tre partite di seguito, quest’anno le può fare ma poi va visto il rendimento. A volte viene preso di mira dagli avversari, vedi Palomino l’anno scorso che ha condizionato anche la finale contro il Siviglia. I grandi campioni vanno rispettati dai giocatori, portano spettacolo e vanno preservati per questo. Quando Dybala non c’è se ne sente la mancanza, in questo momento alla Roma mancano tanti punti di riferimento: Smalling, Renato Sanches, Pellegrini, Dybala. L’acquisto di Lukaku ha dato la possibilità di fare gol e riportare a casa risultati importanti».
La Roma ha superato il momento di difficoltà di inizio stagione?
«La sosta oggi dà fastidio, eravamo reduci da due vittorie in campionato e dal successo in Europa League. Quando vinci è fastidioso fermarsi, quando perdi invece sei contento da giocatori. Certo, la sosta porta via tanti giocatori impegnati in Nazionale tra viaggi e partite ma ti dà anche la possibilità di recuperarne altri».
Quale è il suo podio degli attaccanti della storia della Roma?
«Io mi escludo ma non c’entrerei niente lo stesso, ero ragazzino e ho anche rischiato di vincere lo Scudetto. Escludo anche Totti, ovviamente. Parlando di centravanti, partendo dal terzo posto dico: Lukaku, Pruzzo e Batistuta. Li metterei tutti a tre a pari merito: Pruzzo e Batistuta hanno vinto lo Scudetto, Lukaku magari con l’Europa League…».
Marcello Spaziani