Pietro “Pedro” Mariani, ex giocatore tra le altre del Torino e allenatore, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Centro Suono Sport 101.5 durante la trasmissione “Borderò“. Queste le sue parole:

Il Torino di Juric come arriva alla partita di domenica?
«Io sono sempre dell’idea che Juric stia facendo un miracolo sportivo da un paio d’anni. Tanti complimenti a lui, ci può stare uno scivolone come contro il Bologna, ma 20 punti non sono pochi con le difficoltà che ha. Non ha un attaccante, una campagna acquisti costruita male come abbiamo visto dal brutto episodio tra Juric e Vagnati. E’ in linea se non qualcosa in più con il percorso di crescita triennale previsto. Penso che il Toro abbia le caratteristiche per giocarsela per l’Europa o fare comunque qualcosina di più. Il Torino secondo me può fare del male a chiunque, la Roma lo deve temere perché gioca sempre con un concetto tattico ben preciso, a uomo, e corrono tantissimo. La Roma in questo momento è leggermente ma legittimamente in difficoltà, quindi non deve prendere la partita sottogamba».

Potrebbe anche vincere il Derby?
«Dicono Cairo porti sfortuna, quindi penso finché ci sarà lui no. Se però il Toro non ha approfittato della Juve di questi anni la vedo dura. Sono società-squadra, che anche se sottotono posso risolvere la partita con la giocata di un singolo».

Che giocatore è Pietro Pellegri?
«A me piace molto, ha qualità fisiche e tecniche ma deve giocare con continuità. Non è un giocatore da mezz’ora, entra in maniera eccellente ma secondo me gli va data maggiore fiducia. Ha altezza, corsa, grinta, bravo in acrobazia e di testa. A Bologna c’è stato un Torino sottotono, ma mancava anche lui dopo pochi minuti».

Cosa ne pensa dell’operato di Mourinho?
«La Roma è attualmente in difficoltà, ha perso fin da subito un giocatore che doveva unire il centrocampo come Wijnaldum e poi anche Dybala, ora si è aggiunto Pellegrini. Non bisogna farsi prendere dalla delusione del Derby. Mourinho è stato preso per un progetto triennale di crescita, nel primissimo anno ha vinto un trofeo europeo inaspettatamente. Lui secondo me si aspettava qualcosa di diverso, alcuni giocatori non è stato in grado di prenderli per vari motivi ma l’assenza di Wijnaldum per il gioco della Roma ha pesato e pesa anche perché avrebbero giocato meglio altri centrocampisti ora in rosa».

L’uscita di Mourinho dopo la partita contro il Sassuolo come l’ha interpretata?
«Mourinho a volte dice cose discutibili, ma lui lo sa perché è molto intelligente. Lui sa muovere, sa andare a toccare corde e giocatori, anche con sparate e gestualità. Sa quando farle e quanto farle pesanti. Ci sono momenti in cui l’allenatore non può fare granché e si deve inventare qualcosa. Lui ha utilizzato un metodo sicuramente discutibile ma efficace. Ha la capacità di provocatore e relatore. Ora Mourinho ha scatenato un polverone, doveva scuotere la squadra e ha utilizzato un calciatore. Questo metodo è discutibile, per carità, ma creando situazioni di grande scalpore ha sempre ottenuto qualcosa nella sua carriera».

Belotti come sta reagendo al passaggio da Torino a Roma?
«Lo conosco personalmente abbastanza bene. In campo lo vedo che ha voglia di spaccare il mondo. La Roma non si deve privare di un giocatore del genere, che ha segnato oltre 100 gol in una squadra dove non gli arrivavano tanti palloni. Lui è un giocatore che entra in condizione e riesce a esprimersi al massimo solo con la continuità. Belotti è un giocatore da calcio d’inizio più che da subentrante. Lui voleva la Roma, è stato chiesto da molte squadre ma ha voluto a tutti i costi la Roma. E’ generoso e sanguigno, non molla mai, anche all’estero per le Coppe Europee non ha paura di nulla. Ti dà anche molte soluzioni di gioco, può fare sia la prima che la seconda punta e, all’occorrenza, può anche partire sull’esterno».

Marcello Spaziani