Paolo Tofoli, ex pallavolista e tecnico del Volley Team Club San Donà, parte della “generazione dei fenomeni” è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Centro Suono Sport 101.5 durante la trasmissione A Tutto Sport. Queste le sue parole:
Come ci si prepara, in queste ore, a una finale europea?
«Sicuramente c’è tensione: in questo momento staranno tutti riposando, ognuno con le sue scaramanzie. Poi ci sarà una merenda, un boccone visto che si gioca alle 21. Sarà un periodo di riposo e concentrazione».
La Polonia è più forte dell’Italia?
«No, l’Italia ha grandi chance di vincere. Certo la Polonia è forte, ma l’Italia gioca in casa con 10mila tifosi. A volte tale tifo può essere controproducente, ogni giocatore deve saper gestire le proprie emozioni cercando di dare sempre il massimo ma restando lucidi e razionali: sono partite che uno sogna sempre di giocare. Diciamo che si parte da 50-50. Bisognerà giocare d’intelligenza, facendo muri e attaccando con precisione e lucidità».
Quanto è importante Giannelli per l’Italia di De Giorgi?
«E’ difficile fare paragoni rispetto al passato. Giannelli è un giocatore completo, forte in tutti i fondamentali, intelligente e bravo. Fa girare bene la squadra, è un grandissimo campione ma fare paragoni è sempre difficile. Dico sempre che per il palleggiatore è fondamentale saper palleggiare, saper far girare la squadra nel miglior modo possibile. Se uno abbina questo alla difesa è completo, ma in primis bisogna saper far giostrare i propri compagni».
Quanto è difficile riprendersi dagli infortuni, come nel caso di Anzani e Russo?
«Gli infortuni capitano, fa parte dello sport. Ho visto giocatori recuperare molto velocemente, dipende dall’entità dell’infortunio e dalla bravura dei medici. E’ una finale, bisogna stringere i denti magari con una fasciatura».
Vede analogie tra questa Nazionale e la “sua” generazione di fenomeni?
«Eravamo anche noi una squadra giovane e vincente, abbiamo vinto Europei e Mondiali. Spero che non ci siano analogie proprio identiche perché noi le Olimpiadi non le abbiamo mai vinte. Questa Nazionale, invece, spero possa vincere l’Olimpiade l’anno prossimo. Sono annate ed epoche diverse, ma questa è una squadra giovane che può durare molti anni. Io sono diventato Campione d’Europa a 23 anni e Campione del Mondo a 24. Se sono forti mentalmente questi ragazzi possono raggiungere tanti obiettivi ogni anno».
Marcello Spaziani