Paolo Condò, giornalista e opinionista nonché talent di Sky, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Centro Suono Sport 101.5 durante la trasmissione “Crossover“. Queste le sue parole:

Che turno si aspetta in Europa per le italiane?
«In Champions a febbraio sono state poste buone premesse, che ora vanno portate a casa. Milan e Inter sono in due situazioni abbastanza simili, entrambe hanno vinto 1-0 la partita di andata a San Siro ma oggi non c’è più la regola del gol in trasferta quindi al ritorno dovranno almeno pareggiare. Il Tottenham è forte, l’allena Conte, ma è in una situazione mediana perché ha capito che molto probabilmente perderà il suo allenatore l’anno prossimo e il Milan potrà portare a casa la qualificazione. Sono importanti anche l’Europa e la Conference League: la Lazio gioca contro l’AZ, terza in Olanda, poi ci saranno Roma-Real Sociedad, Juve-Friburgo e Fiorentina-Sivasspor».

Che sorteggio è stato per la Roma in Europa League?
«La Real Sociedad è una squadra importante nonostante abbia venduto Isak, è terza nel campionato spagnolo di cui conosciamo il livello. Ha una formazione di tutto rispetto. Non è stato un sorteggio buono, era una delle tre squadre più forti che potevi incontrare. Se la Roma fa fuori la Real Sociedad guadagna quell’entusiasmo che la può far andare avanti fino in fondo, se invece proprio deve uscire è meglio uscire adesso per avere la primavera libera e poter lottare per la Champions League».

Come valuta la stagione della Roma?
«La partita contro la Juventus non è stata una bella partita, la Roma ha vinto perché ha svuotato completamente lo spazio dietro la propria difesa facendo perdere gran parte del potenziale avversario. Mourinho è stato un grande stratega. La Roma in questi anni, dall’ingaggio di Mourinho a quello di Dybala, sta alzando il livello delle proprie prestazioni. All’interno di queste però, secondo me, ci dovrebbe essere anche l’ambizione di comandare il gioco, di imporre il proprio gioco. Il secondo posto porterebbe la squadra in Champions, Mourinho ha dei giocatori migliori rispetto a certe sue lamentele ma fa parte delle regole del gioco. Se la Roma riuscirà a inserire Wijnaldum alzerà ulteriormente il proprio livello. La Roma in sostanza fino a questo momento ha un solo buco nero: l’eliminazione dalla Coppa Italia, era una finalista cantata e vincere sarebbe stato straordinario. Chissà poi, l’Europa League è tutta da conquistare».

Come sta José Mourinho?
«Potrà restare solo a patto di rinnovare il suo contratto. Gli allenatori hanno bisogno di avere una presa sullo spogliatoio, data anche dalla lunghezza del proprio vincolo contrattuale. A primavera-estate, se rimarrà, sarà tempo per prolungare il contratto. Sono rimasto sorpreso del fatto che non sia diventato CT del Portogallo, aveva sempre detto di volerlo fare e la generazione attuale dei lusitani sarebbe stata perfetta. Il Portogallo è destinato a essere un competitor per i prossimi 6 anni, per Mourinho sarebbe stato il momento ideale e mi sarei aspettato cogliesse quest’opportunità. Il fatto che non abbia preso questa decisione mi ha dato buone sensazioni sul suo desiderio di chiudere il lavoro a Roma, ovviamente con dei successi».

Che percezione ha avuto dell’atteggiamento del tecnico portoghese a bordocampo e davanti alle telecamere?
«Per quanto riguarda la discussione con l’arbitro Serra e il fatto in sé credo abbia ragione Mourinho, che sia stato trattato male dal quarto uomo. Mourinho poi è stato riqualificato ma in ogni caso sarebbe stato squalificato il suo secondo, non è possibile che ogni settimana un suo collaboratore venga espulso. Parlo da osservatore, queste sono tutte strategie per mantenere sull’arbitro una pressione altissima e costante per fare in modo che nel momento della decisione in dubbio sia portato a fischiare in un certo modo. Non lo fa solo Mourinho, penso che sia il migliore al mondo ad applicarla, ma non la condividerò mai».

Che cosa si aspetta da questo campionato?
«Lo scudetto è già deciso da molto tempo, il Napoli ha fatto vedere qualcosa di nuovo e ora l’interesse è sulla Champions. La Juve stava tornando per arrivare tra le prime 4, ma la sconfitta contro la Roma le ha chiuso la porta. Non penso a un rientro dell’Atalanta. Vedo invece Roma, Lazio, Inter che ha qualcosa in più e Milan. Sono molto tifoso per quanto riguarda le Coppe, quest’anno le squadre italiane hanno chance in tutte e tre le competizioni europee e non me lo aspettavo. La vittoria della Roma in Conference dell’anno scorso è stata molto importante e qualcosa è cambiato, quando partecipi a qualcosa vuoi vincere nonostante tutto quello che dicono i tifosi delle altre squadre».

Marcello Spaziani