Il tecnico della Roma José Mourinho ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida di Europa League contro l’HJK. Ecco le sue dichiarazioni:
Cosa ne pensa della Finlandia?
“Sono già stato qui, non sono concentrato sul paese ma sulla partita. Abbiamo bisogno di vincere e non di pensare agli altri risultati o al Ludogorets. Non sarà facile, all’andata fino a quando la gara è stata undici contro undici è stato difficile. Ho visto le altre partite che hanno fatto con Betis e Ludogorets e non è stata facile per gli altri. Non sarà una passeggiata, non siamo qui in vacanza. Vogliamo andare avanti in questa competizione e non scendere in Conference”.
Cosa pensa del terreno di gioco sintetico?
“Non voglio lamentarmi perché non darebbe nessun vantaggio. È una gara che dobbiamo vincere, non dobbiamo concentrarci sul terreno di gioco. Secondo me giocare in un terreno artificiale non è calcio. Cambia il gesto tecnico e chi è abituato a giocare in questa superficie ha dei vantaggi”.
Cosa teme di più dell’Helsinki?
“Non voglio dire temere, ma voglio dire che sono preparato. Dopo la partita dell’Olimpico ho fatto i complimenti al mister perché ho visto una squadra organizzata. Negli ultimi anni nel nord Europa si sono evoluti nel calcio, oggi vedi squadre organizzate con allenatori preparati. Sono una squadra con una buona identità. Undici contro undici è stata una partita difficile per noi, domani sarà undici contro undici e dobbiamo giocare ad alto livello”.
Sente che questa possa essere la gara della rinascita offensiva?
“Quando si parla in maniera positiva sono felice di esaltare i giocatori, ma quando l’approccio è negativo non mi piace. Qualche volta esce davanti alla stampa, ma per principio non mi piace. Siamo noi come squadra che dobbiamo segnare di più, non voglio fare discorsi sui singoli”.
A queste condizioni la differenza di ranking tra le due squadre si riduce?
“Non mi interessa il ranking, conta quello che succede in campo. Quando abbiamo giocato contro di loro non ho sentito la differenza. Il ranking è come le statistiche di una partita, una squadra che fa cinque azioni pericolose, ma non prende la porta per la statistica non ha giocato bene. Per me gli unici numeri che contano nel calcio sono i gol che una squadra segna o quelli che non segna o i punti che una squadra guadagna o perde. Sul campo penso che chi è abituato ad allenarsi ogni giorno su quel terreno è avvantaggiato, è anche una responsabilità della UEFA e non solo del club. L’anno scorso abbiamo giocato due volte sul sintetico e abbiamo perso: una sconfitta è stata storica, ma nella gara della verità abbiamo ammazzato il Bodo all’Olimpico. Per domani non avremo altre possibilità. È l’ultima volta che giocheremo con loro, se domani perdiamo siamo fuori. Per questo non sono venuto in questa conferenza con l’intenzione di parlare del campo. Dobbiamo vincere”.
Nello sviluppo offensivo sta avvertendo una difficoltà da parte degli esterni nell’uno contro uno?
“Non sono d’accordo perché una squadra che ha problemi di manovra è una squadra che non crea occasioni da gol. Contro l’Atalanta ne abbiamo create parecchie e la manovra è stata positiva. Sugli esterni posso dire che per colpa degli infortuni non li abbiamo mai avuti tutti in forma per due partite di fila: Zalewski ha avuto problemi, Celik è fuori da un mese e Spinazzola deve ancora recuperare e fa un po’ di fatica. Per quello che facciamo abbiamo conquistato poco e segnato poco”.