Maurizio Casagrande, attore comico napoletano, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Centro Suono Sport 101.5 durante la trasmissione “Borderò“. Queste le sue parole:
Come vivrà il big-match Roma-Napoli?
«Io di fatto sono romano, sono residente a Roma e vivo a Roma da tanti anni. Il cuore, però, è rivolto a Napoli ed al Napoli».
Preoccupato o fiducioso per la sfida di domenica sera?
«Io sono fiducioso, non tanto per la certezza del risultato ma perché sono certo che c’è un Napoli convinto di sé, capace di mostrare il meglio di sé e di superare i momenti in cui magari la partita non sembra indirizzarsi nel verso giusto. Sono un uomo di spettacolo, per me la prima cosa è divertirsi: se vedo una partita troppo tattica mi annoio, se invece va come dico io perdo la voce e gli anni di vita. Che vinca chi gioca meglio».
Questo Napoli ha anche brutalizzato il girone di Champions League: che cosa ne pensa?
«Non era affatto scontato. Ho letto articoli usciti in Olanda e sono rimasti esterrefatti, ma essendo persone che ragionano al di là del tifo hanno riconosciuto di meritare di prendersele ed hanno accettato che una squadra venisse dall’Italia per insegnare loro calcio. In questo Napoli segnano tutti, chi entra segna e questo è molto divertente».
C’è qualche preoccupazione per il Napoli in una stagione che potrebbe essere particolarmente fausta?
«La preoccupazione riguarda la forma. Oggi il Napoli è in forma smagliante, sia la squadra sia i singoli, ma è impossibile che rimanga tale tutto l’anno. Io, però, credo molto nel fattore psicologico, perché questa squadra ha acquisito mentalità. Il percorso è lunghissimo, capiteranno momenti brutti e non dobbiamo pensare di aver già vinto, ma in quei momenti conteranno il carattere e le mentalità. Se non hai mentalità vinci anche quando sei in forma».
Come ha vissuto l’esplosione di Kvaratskhelia?
«Il Napoli ha ottimi scouter, e la piazza stessa è un po’ un vivaio. Ovviamente i meriti vanno riconosciuti anche a Spalletti ed al suo staff. Ci sono ragazzi che arrivano qui ed esplodono. Kvaratskhelia sta giocando davvero bene ed è appena arrivato in squadra, senza neanche un periodo assestamento. Ognuno è un essere unico ed irripetibile, fare paragoni non serve».
E’ più personaggio da teatro Spalletti o Mourinho?
«Se parliamo di simpatia, Spalletti non mi ha mai coinvolto sotto quel punto di vista, ho avuto il piacere di incontrarlo ma non mi è stato simpaticissimo. Mourinho, invece, mi sta simpaticissimo. Se la battono come personaggi da teatro: uno è più arguto e simpatico, l’altro più pungente ed antipatico».
Dei giocatori della Roma in campo domenica sera, quale prenderebbe al Napoli?
«C’era la possibilità in estate che Dybala potesse venire al Napoli. La città di Napoli, come Roma, elegge dei Re, ama avere dei figli e li porta in cielo. Vedi Totti, quello romano è un popolo che sa accarezzare i suoi idoli. In questo momento sono talmente soddisfatto dell’equilibrio che ha trovato il Napoli che ho quasi paura di inserire qualcuno. Squadra che vince non si cambia. La Roma ha una bellissima squadra che sono sicurò potrà dare tante soddisfazioni. Ho avuto anche paura del ritorno di Osihmen, poi l’ho visto tornare in campo come un ragazzino con la voglia di giocare e segnare. La Juventus ora non ce la fa, Allegri poi come allenatore sarà anche perfetto ma non mi ha mai divertito, neanche quando vinceva tutto».
Con quale attore romano vorrebbe o avrebbe voluto collaborare?
«Purtroppo ho avuto grandi rapporti con attori storici, ma c’era un signore che ho adorato sempre ed in tutto: Aldo Fabrizi. Avrei dato qualsiasi cosa per poter lavorare con lui, anche essere un po’ più vecchio. E’ stato un attore eccezionale, insuperabile. C’è poi una romanità un po’ più aggressiva e volgarotta, che però a me non piace. Aldo Fabrizi ed Alberto Sordi sono due facce della stessa medaglia: il romano che sa già tutto e non lo freghi mai, più filosofo, e quello un po’ più spocchioso ed arrogantello».
Che cosa apprezza maggiormente di Roma?
«La magnificenza, lo splendore della città. Il traffico non mi crea problemi, lo conosco da sempre. Di Napoli invece, quando c’è, apprezzo molto l’educazione, composta da pacatezza e non arroganza».
Marcello Spaziani