Al termine del match, l’allenatore della Roma, Josè Mourinho, ha risposto alle domande dei giornalisti nella conferenza post gara:

MEDIASET 
La volontà della Roma è stata evidente, anche se avete faticato un po’ prima dell’ingresso di Dybala. “La Roma dà sempre il massimo. Ho imparato da bambino che quando tu fai il massimo non sei obbligato a dare di più. Quando i miei giocatori danno il massimo non posso dirgli niente. Mi sono dispiaciuti però i fischi a Zaniolo, per favore non fischiate i miei giocatori, che danno tutto quello hanno”.

Pellegrini come sta? “Ha qualche problema, vedremo domani. Gilardino mi ha regalato una partita difficile e poi con l’assenza di Pellegrini volevo fare di tutto per non andare ai supplementari. Potevo mettere ragazzi come Volpato, ma ho deciso di mettere Dybala. Ovviamente abbiamo giocato bene nel complesso, ma Dybala è un’altra cosa”.

Gli scontri sull’A1? “Sono l’allenatore e secondo qualcuno alleno male. Io dico questo”.

Tiago Pinto ha detto che avete tutto per arrivare in Champions… “Non penso che un allenatore debba commentare le parole di un direttore”.

CONFERENZA STAMPA 
Quando entra Dybala, tutti sembrano dare qualcosa in più: è merito dell’argentino o dei compagni? “La squadra dà sempre il massimo, quando giochi 40-50 partite in una stagione sembra che non diamo il massimo. La squadra e i giocatori sono intoccabili da questo punto di vista. Paulo è un giocatore che rende la squadra e l’allenatore più bravo, ci sono tecnici che hanno 4-5 giocatori come lui, chi ne ha 11, chi ne ha 20. Noi non ne abbiamo né 7 né 8, con Dybala la musica è diversa. La squadra stava creando molto, non dimentichiamoci che Gilardino ha messo bene in campo la squadra, sono riusciti a costruire dal basso e mi è piaciuto molto. Voglio dare credito alla squadra”.

Qual è il suo stato d’animo? “Sono contento e do sempre il massimo, è questo quello che importa. Io do sempre il massimo per quello che faccio, se non parlo da due mesi è perché sono stato squalificato e non parlo mai quando lo sono. Oggi posso parlare con voi e dico una cosa che magari non vi interessa molto, però voglio ringraziare il presidente della Federazione portoghese, quello che mi ha detto mi ha reso molto orgoglioso. Dire che ero la sua unica scelta e che avrebbe fatto di tutto per portarmi a casa, mi ha fatto molto piacere. Non sono andato però, sono qua e do il massimo”.

Zaniolo? “Mi dispiace aver sentito dei fischi al momento del cambio. Una delle cose che mi dà orgoglio sono i numeri dell’Olimpico che è sempre sold-out, mi fa molto piacere anche se non è opera mia. L’empatia si è creata da tanto tempo, come gruppo diamo sempre il massimo e mi dispiace aver sentito qualche fischio per Zaniolo, è un grande esempio di ragazzo che dà il massimo. Ho imparato da piccolino che, se dai il massimo, non puoi dare di più. Zaniolo dà tutto quello che ha, la mia storia della Roma è piccola ma la gente mi sente. Dico che possono fischiare la squadra, l’allenatore, il risultato ma non il giocatore singolo. Mi dispiace per Zaniolo, mi dispiace che il mio club non abbia la personalità di andare dritto. Invece che andare qua, puoi andare di qua e di là”.

Questa Roma può vincere la Coppa Italia? “Prima di tutto dico che mi piacerebbe tanto vincerla, l’ho vinta una volta giocando contro la Roma, mi piacerebbe vincerla giocando con la Roma a Roma. Penso che sia la peggior coppa d’Europa, non protegge i più piccoli. Non dà animo a quello che è un show, parlo del Torino per esempio che vince sul campo del Milan campione d’Italia, poi deve giocare la prossima eliminatoria fuori casa, questa struttura della Coppa Italia non la capisco. Abbiamo giocato contro una squadra di Serie B con lo stadio pieno, se ci sono stadi vuoti devono capire perché noi siamo pieni e gli altri no. L’anno scorso siamo finiti sesti, quello prima settimi e io voglio investire sulla Coppa Italia, ma una squadra più bassa non vuole giocare, che motivazione ha questa gente? Il Torino ha vinto contro i campioni d’Italia, ha fatto la grande storia degli ottavi di finale e deve giocare fuori. Dov’è la bellezza della Coppa Italia? Sarebbe bello giocare in un campo di B o di C, dov’è questo? Perché la gente lo accetta. La prossima eliminatoria sarà o a Napoli o in casa nostra con la Cremonese, se perdiamo come l’anno scorso perdiamo ma cercheremo di vincere. Per una rosa come la nostra, giocare tre competizioni insieme è molto duro. C’è troppo accumulo per gente di più qualità, è un grande rischio far giocare 3-4 giocatori che non giocano sempre o mettere tanti bambini insieme, avrei potuto fare Bove-Tahirovic ma non l’ho fatto. Se vogliamo vincere la Coppa Italia non dico che vogliamo perché lo vogliono tutti, cercheremo di vincere la prossima partita della manifestazione”.