Le parole del tecnico portoghese nel post partita: “Il risultato è buono, non posso chiedere di più. Ci aspetta una settimana diffieile, accumuleremo stanchezza. El Shaarawy titolare? Non mi piace dirlo, ma l’avevamo preparata così”
Soddisfatto, pur sapendo che tutto è ancora possibile. José Mourinho nel post partita applaude la sua Roma dopo la vittoria per 2-0 nell’andata degli ottavi di finale di Europa League, che apre al momento un portone ai giallorossi verso il passaggio al prossimo turno. Il portoghese ha commentato così la gara:
“Il nostro merito è stata l’organizzazione, lo sforzo, l’empatia dentro al campo. Ci siamo aiutati tutti. Giocare contro una formazione a rombo è molto difficile. L’avevamo provato contro l’Empoli e anche il RB Salisburgo, non era una novità ma è difficile. Serviva una mentalità forte perché quando non hai tanto la palla serve una grande mentalità. Abbiamo controllato la partita pur non avendo la palla. Il secondo gol può essere importante ed è arrivato in un momento in cui poi bastava gestire la partita”.
Sul Rendimento all’Olimpico
“Il merito è loro, della squadra. Si può dire che il portiere para tanto, che i centrali fanno un grande lavoro… Noi lavoriamo per nascondere i nostri limiti. Questo 2-0 è buono solo se lì non prendiamo 3 gol. Non dirò mai che è un ottimo risultato dopo la prima partita”.
Ancora sulla Partita
“L’abbiamo preparata con i due quinti molto offensivi. El Shaarawy è un giocatore che fa gol, ha gamba. Non mi piace tanto dire queste cose, ma l’abbiamo preparata così. Non mi piace giocare contro il rombo dal punto di vista difensivo, ma mi piace dal punto di vista offensivo. Nel secondo tempo ci è un po’ mancata la palla, ieri l’abbiamo preparata per avere di più la palla e gestire. Però sono contento, non posso chiedere di più. Il risultato è buono, ma questa è una settimana pericolosa perché accumuliamo stanchezza. Andiamo a San Sebastian per fare una grande partita e poi dopo due giorni c’è la Lazio”.
Su El Shaarawy
“La sua presenza dall’inizio è una scelta strategica e tattica. Non è stato facile però scegliere così perché avevamo un solo attaccante in panchina. Non avevamo Solbakken perché non è in lista. Nel secondo tempo mi sono ricordato della partita di ieri in cui il Bayern aveva Gnabry, Mané e Sané. A me ne bastava uno solo dei tre.. Stephan a volte resta in panchina perché poi ho bisogno di soluzioni in avanti. Quando gioca da quinto e si sacrifica, poi non posso chiedergli di giocare avanti e tornare. È dura, è dura. Adesso il Sassuolo, Dionisi è a casa tranquillo a bere acqua frizzante e vedere la partita con i ragazzi.