Giovanni Galeone, ex centrocampista ed ex allenatore tra le altre di Udinese, Perugia e Napoli, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Centro Suono Sport 101.5 durante la trasmissione “Borderò“. Queste le sue parole:
Che tipo di atteggiamento è quello di Mourinho, dentro e fuori dal campo?
«A inizio campionato avevo molte aspettative sulla Roma, non solo per Mourinho. Io nel 1995-96 feci il suo nome durante un ritiro con il Perugia, non lo conosceva nessuno al di fuori del Portogallo. Poi ha fatto esperienze, ha vinto la Champions con Porto e Inter soprattutto, dove ha convinto Eto’o a giocare in un ruolo in cui altrimenti non avrebbe mai giocato. Lui giochicchia, ora c’è la questione che Matic e Cristante sono doppioni: conosco Matic, è un grandissimo giocatore, ad averne di giocatori così».
Cosa ne pensa della Roma di Mourinho?
«Con la maturazione del suo essere allenatore è cambiato, ma è sempre un grande teorico nel calcio. Ne capisce, ma fa finta di niente. Trova più facile trovare delle scusanti nella sua squadra, quasi sminuendola. Facciamo un conto: Rui Patricio è un buon portiere, i tre centrali sono forti e gli esterni anche, ha fatto fuori Karsdorp ma evidente era un giocatore contro di lui quindi per Mourinho era finito. A centrocampo ci sono ottimi giocatori, poi c’è Pellegrini che è un giocatore di calcio assoluto ed è sottovalutato rispetto al valore che ha. In avanti Abraham si spera possa tornare sui livelli dell’anno scorso, Dybala se è in condizione è Dybala; i subentranti invece in attacco non riescono a dare il loro massimo. Il fatto che il DS punti a finire tra le prime quattro non è una cosa così assurda, quando tornerà anche Wijnaldum sarà un bel vedere la Roma se resta in queste posizioni».
Sarebbe meglio optare per la difesa a quattro?
«Mourinho l’ha provata anche in Portogallo, ma la difesa a tre con Mancini, Smalling e Ibanez gli dà una grande sicurezza. Smalling sta facendo un campionato fantastico, Mancini dovrebbe calmarsi un pochino. Di testa tutti e tre sono imbattibili, rischiano tutti poco tranne magari Ibanez in alcune situazioni che è comunque un giocatore molto positivo a mio avviso. La Roma è una squadra equilibrata».
Che cosa succede a Nicolò Zaniolo?
«L’ho visto giocare per la prima volta a Udine, mancavano 10-15 minuti alla fine: dopo tre minuti ho chiesto a Massara, che era con me, chi fosse quel fenomeno. Avevo pronosticato grandissime cose per questo ragazzo. Ora ho capito che il Signore gli ha dato qualità fantastiche, ma non la capacità di giocare a calcio. Gioca un po’ per conto suo, litiga con gli arbitri, quando riesce a fare le cose fantastiche che sa fare si esalta altrimenti no. Ha qualità incredibili, se fossi in Mourinho cercherei di parlargli, di fargli capire che deve giocare di più di squadra e di gestire meglio le energie fisiche. Lui è un numero 1, ma deve imparare a giocare di più a calcio: per le qualità che ha deve sviluppare meglio il suo gioco».
Marcello Spaziani