Fabrizio Lucchesi, Direttore Generale della Roma nella memorabile stagione del terzo scudetto 2000-2001 con un passato anche nella Fiorentina, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Centro Suono Sport 101.5. Queste le sue parole:
Come gestisce, un dirigente, un allenatore come José Mourinho che lancia bordate non indifferenti verso il sistema calcio?
«Mourinho è un campione, in comunicazione e come allenatore. Ci sono dei momenti, poi, in cui lui fa anche il manager. Non credo dia forza al progetto finale fare la guerra contro tutti. Non metto in dubbio che si stia impegnando al massimo e cerchi sempre stimoli nuovi a un ambiente che chiede molto a una squadra che non sempre riesce a esprimersi come vorrebbe e dovrebbe. Ultimamente prova ad accendere dei fuochi, ma queste micce non si sa mai che fine possono fare. Lui è così, le fa e basta, ma un dirigente magari potrebbe non vederle di buon occhio. Con i grandi professionisti è facile lavorare, io con lui avrei lavorato bene come ho lavorato bene con Capello che non era molto diverso».
Capello, però, forse era un allenatore più di governo?
«Se si intende di gestione si. Mourinho è un campione ma non ha mai allenato squadre da formare negli ultimi 20 anni, come lo è la Roma. Capello ha sempre avuto campioni, quegli allenatori lì non sono formatori alla Spalletti o alla Sarri. Ecco perché una delle cose che trova Mourinho è che non ha società da gestire ma cose da fare. E’ uscito il parere sul bilancio, la Roma ha dimezzato le perdite ma sono sempre 102 milioni di euro. Ora che succede? O si dice la verità dicendo che bisogna soffrire perché è meglio avere una società sana che arrivi a metà classifica o si prova a iniziare un percorso che potrebbe durare anche la prossima stagione. Mourinho probabilmente non prolunga perché non vede ambizioni, in questo momento non sono ancora arrivate risposte in tal senso».
E’ un caso che la proprietà abbia ricominciato a pensare a un prolungamento di rinnovo per Mourinho proprio dopo la pubblicazione del bilancio?
«Di solito il bilancio si fa prima delle feste di Natale per non radunare i consigli sotto le feste. Le condizioni di perdite e di bilancio oggi le sa la gente, ma la Roma le sa da sei-sette mesi. Poi se hai qualche ricavo in ballo magari qualcosina può cambiare, ma già a settembre si sa con certezza come si chiude il bilancio».
Quanto è difficile lavorare nella finestra di mercato di gennaio?
«Nel tempo siamo andati sempre verso una riduzione delle operazioni nel mercato di gennaio, e soprattutto si tratta di operazioni di carattere strategico. Ovviamente è un mercato di riparazione, se ti si infortuna un giocatore o prendi un giocatore per fare da tampone o anticipi un’operazione che hai in cantiere per giugno. Di base, però, sono operazioni tampone».
Che partita sarà Roma-Fiorentina?
«La Fiorentina dovrà giocare in Coppa Italia ma farà turnover, ha tante riserve. Sarà una partita impegnativa, per fortuna la Roma giocherà in casa e giocare all’Olimpico è tutta un’altra cosa: parte con mezzo punto in più già dal tunnel, i tifosi la spingono. Giocare contro la Fiorentina è fastidioso, i valori della Roma possono anche essere superiori ma la Fiorentina è insidiosa. Sarà una partita bella, aperta, che la Roma dovrà affrontare con lo spirito giusto».
Marcello Spaziani