Fabrizio Costantini, Commissario Tecnico di San Marino reduce dal record storico di essere andato a segno in 3 partite consecutive, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Centro Suono Sport 101.5. Queste le sue parole:

Che record ha battuto la sua Nazionale?
«Siamo andati a segno in tre partite consecutive nelle qualificazioni, per noi è un record. Qualche gol lo abbiamo fatto anche prima, ma ora siamo un pelino maturati».

Qual è il bilancio di queste Qualificazioni agli Europei del 2024?
«Nella sfida d’andata siamo andati in difficoltà contro la Finlandia, mentre per il resto ce le siamo sempre giocate tutte perdendo di misura o per episodi. Sono squadre di prime e seconda fascia, era difficile. E’ inutile nasconderci: puntiamo a giocare la prossima Nations League da protagonisti».

Che cosa è successo prima e dopo la partita contro la Finlandia?
«Prima c’era la consapevolezza di poter andare a far bene una partita, è scattato qualcosa nei ragazzi che poi si è visto in campo. A fine partita, però, non cambia niente. Un tempo eravamo arrabbiati perché prendevamo 4-5 gol, ora sei arrabbiato perché te la sei giocata e hai perso di uno. Però era l’ultima sfida del girone, quindi eravamo contenti. Siamo l’unico stato al mondo, e sono fiero di dirlo, che non naturalizza nessuno: siamo 33mila, e questi restiamo. Giochiamo con i sanmarinesi, nati e residenti e San Marino e figli dei sanmarinesi».

Che tipo di giocatore è Filippo Berardi?
«Filippo Berardi ha una storia particolare, merita il calcio che conta. Viene da anni di Lega Pro, ora ha subito un infortunio al ginocchio e per questo non è venuto in Kazakistan. Lo abbiamo visto fare la rifinitura con tanta voglia di giocare prima della sfida contro la Finlandia, e in quei 20 minuti che aveva nelle gambe ha fatto vedere che tipo di giocatore è. Ha conquistato il rigore e poi si è preso la responsabilità di tirarlo, non era affatto semplice».

Com’è la vita da CT di San Marino?
« Abbiamo 25 titolari, solo 2 professionisti che giocano entrambi all’Olbia ma erano uno squalificato e uno infortunato. Ieri sera eravamo tutti contenti, abbiamo cenato insieme e poi stamattina sono andati tutti normalmente a lavoro. Nel pomeriggio, poi, viene fuori la passione per il calcio: devo girare campi in una zona molto ristretta, sono tutti lì a disposizione in 60mq».

In che modo crescerà il San Marino nei prossimi anni?
«Il ranking è eredito nei 30-40 anni, è benedetto e maledetto contemporaneamente. Le piccole squadre, anche europee, non vogliono fare amichevoli con noi perché avrebbero solo da rimetterci. Se un piccolo Stato viene e fare un amichevole con noi e rischia di perdere non viene perché vedrebbe peggiorare la sua posizione, per salire devi vincere. Ora ci sarà la Nations League, speriamo di far bene lì e ne sono sicuro. Qualcosa di buono l’abbiamo fatto in questi anni, il movimento è in crescita e se nel giro di qualche anno non si dovesse salire vuol dire che si è veramente sbagliato qualcosa».

C’è molto divario tra la prima squadra e l’Under 21?
«Sono stato anche CT dell’Under 21, qualche scoppola è stata presa ma in questo momento l’adulto riesce più ad avvicinarsi agli altri e a uscire da questo tipo di situazioni mentre i giovani sono ancora leggermente acerbi. Io ho Under 21 con me, e sono tutti titolari: Lazzari, Fabbri e Capicchioni. Forse, e dico forse, se fossero nell’Under 21 allora avrebbe qualcosa in più. L’attuale CT dell’Under 21, guarda caso, è un grandissimo tifoso della Roma».

Marcello Spaziani