Il brivido più grande l’Olimpico mercoledì lo ha vissuto non quando Abraham ha salvato un gol sulla linea nel finale della partita contro il Bologna, bensì attorno al minuto 28, nel momento in cui Paulo Dybala si è accasciato per terra tenendosi le gambe. Un eventuale pareggio contro i rossoblù forse avrebbe zavorrato il morale, ma l’ennesima uscita di scena della Joya per infortunio avrebbe significato l’addio a qualsiasi vera ambizione.

La media punti della Roma parla chiaro. Se i 2,3 punti prodotti dai giallorossi con Dybala fossero proiettati per le 16 partite fin qui giocate, la squadra di Mourinho avrebbe 36,8 punti, cioè in piena lotta scudetto dietro solo al Napoli. Senza, invece, sarebbe appena all’11° posto. Tutti i dati sono così uniformi da far capire che l’assenza ha fatto scendere di parecchio il livello delle prestazioni del gruppo. Tra l’altro, domenica si è visto pure come Paulo non sia ancora al meglio della condizione e questo lascia pregustare partite ancora più efficaci nel prossimo futuro.

L’attaccante argentino non fa mistero che in questa stagione ha due traguardi: vincere un trofeo con la Roma e portare i giallorossi nell’Europa che conta. Dybala sente di essere in qualche modo in debito con i tifosi che lo hanno accolto da stella. Difficile, perciò, che pensi a un addio prima di aver portato in dote un successo importante. L’argentino è ambizioso come tutti i campioni, ma non ha necessariamente quella smania di cambiare aria di chi ha vinto poco o nulla. Ha portato a casa già 13 trofei, fra cui un campionato del Mondo.

Dopo aver segnato e vinto a San Siro contro l’Inter, Paulo vorrebbe fare il bis contro i rossoneri. Il morale dell’argentino è in piena ascesa. L’uscita dal campo contro il Bologna era stata solo per motivi precauzionali, la fidanzata Oriana è tornata a Roma, così come il fratello con la famiglia. La gioia per il Mondiale vinto non ha affatto minato la stagione della Joya, ma anabolizzato la sua voglia di fare bene. Il fatto che si sia ridotto le ferie per tornare prima alla corte di Mourinho era già stato un segnale chiaro della voglia di Roma che Dybala aveva mantenuto.

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