A che punto sono Dybala ed Abraham?
“Vediamo domani. Non sono al 100%, ma sono disponibili per aiutare. Tutti e tre insieme, compreso Pellegrini, magari è troppo. Ma sono tutti e tre disponibili per aiutare, nell’ultima partita non era possibile. Penso che domani saranno a disposizione, titolare o non”.
Si aspetta un Salisburgo differente rispetto alla scorsa settimana?
“C’è un risultato di 1-0 per loro, non lo so, è difficile dirlo. 1-0 è un vantaggio, ma è minimo, e per la loro filosofia non mi sembra una squadra che venga qui a pareggiare 0-0. Mi sembra che sia una squadra che voglia giocare per attaccare. Magari sarà simile all’andata ma con un destino diverso perché nella prima partita la squadra che ha avuto le grandi possibilità di vincere la partita siamo stati noi, ma abbiamo perso. Vediamo se domani riusciremo a fare diversamente”.
Ieri il CEO Berardi ha detto che è convinto che lei resterà: avete parlato o è una sua intuizione?
“È una sua intuizione, non ho scambiato nessuna parola con il CEO su questo tema”.
Quanto sarà importante centrare la Champions per il suo futuro?
“Il giorno prima della partita il futuro, sia mio sia della squadra, è l’ultima cosa a cui voglio pensare. Oggi dobbiamo pensare a domani. Non è una partita di campionato, ma o siamo dentro o fuori. Non voglio pensare al futuro, in questo caso il futuro è domani e non voglio parlare della mia situazione”.
Ha visto gli occhi da eliminazione diretta nell’allenamento oggi? Wijnaldum ha possibilità di giocare dal 1′?
“Wijnaldum sta migliorando, lo vediamo noi ogni giorno e sicuramente lo avete visto anche voi nei 10 minuti contro il Verona. L’intensità sta arrivando, per questo motivo dico che è un’opzione per noi, non solo per giocare 5 minutini per trovare intensità. Sta migliorando. Oggi non era il giorno per vedere questo nei loro occhi, oggi era un allenamento didattico, ma sono sicuro che i ragazzi vogliono ovviamente vincere l’eliminatorio e non ho dubbio che arriveremo con l’atteggiamento giusto. Questa squadra mi sorprende solo quando non ha l’atteggiamento giusto perché di solito, con tutti i nostri limiti, dà sempre il massimo. Al di là di chi giocherà e dei giocatori con qualche problema, sono sicuro che gli occhi dei ragazzi sarà di chi vuole fare bene e vincere”.
Vuole tornare sul discorso sui tifosi dopo Roma-Verona? Che stadio si aspetta?
“L’altro giorno ho finito la conferenza dicendo che mi scusavo delle mie parole, non è il mio lavoro. Sono io che devo essere criticato dai tifosi, mi sono già scusato delle mie parole. Domani mi aspetto la squadra con l’atteggiamento giusto, è qui che posso cercare di avere un’influenza positiva. Siamo abituati ad una Curva calda, che ci ha dato tanto l’anno scorso soprattutto in questo tipo di partita decisiva, col Leicester, Bodo e Vitesse, ha giocato con noi e se i tifosi possono farlo ancora, aiuta l’inerzia, la dinamica e l’intensità della squadra. Sarà lo stadio che i tifosi vogliono e quello che noi saremo capaci di creare. Una squadra aiuta con atteggiamento e gioco ad un’atmosfera positiva o più critica. Ma noi possiamo controllare noi stessi, noi come gruppo e squadra abbiamo sempre la filosofia per cui la partita più importante è la prossima e la competizione più importante è sempre la prossima. Non mi avete chiesto oggi qual è la partita più importante, ma la mia risposta sarebbe che la partita più importante è domani e la competizione più importante è quella di domani. Andiamo con tutto quello che abbiamo e spero che lo stadio capisca che noi andiamo con tutto quello che abbiamo da dare”.
Le parole di Gianluca Mancini
Ti senti migliorato anche dal punto di vista disciplinare?
“Mi sono guardato allo specchio, ho visto le mie statistiche perché ho saltato diverse partite per i troppi gialli. Ho lavorato su me stesso per ridurre queste cose ed essere continuo nel giocare. Rivedendo le gare dell’anno scorso, alcuni gialli erano stupidi e non avevano senso, ho provato a migliorarmi in questo senso. Ho parlato con il mister per migliorarmi. Ci sta di avere degli alti e bassi in una stagione, quest’anno è un po’ come l’anno scorso. Il rendimento va anche in base alla squadra e al lavoro quotidiano. È un anno e mezzo che lavoriamo in insieme, ci saranno sicuramente a volte degli alti e bassi che ogni calciatore da sempre ha. Uno deve essere bravo a essere concentrato e lavorare al massimo”.
La Roma è una famiglia?
“Sì, lo spogliatoio è eccezionale. Ci vogliamo bene, abbiamo l’obiettivo per fare il massimo”.
La coppia con Ibanez e Smalling?
“Giochiamo insieme da tanto, anche Kumbulla è un ragazzo meraviglioso. Llorente ha portato esperienza, fa parte della famiglia dei difensori. Giocare insieme aiuta a capirci anche con un semplice sguardo, ti porta ad avere un rendimento migliore. La parte difensiva della Roma va bene ma è merito anche di tutta la squadra che si sacrifica”.
Ti aspetti di vedere Smalling l’anno prossimo?
“Spero e penso di sì”.
Sui fischi dell’Olimpico
“Mourinho si è riferito soprattutto a Bove quando ha parlato dei fischi. Se sentiamo lo stadio come l’anno scorso e come lo è quest’anno, cioè molto presente, è un aiuto in più per i giocatori e una forza in più. L’Olimpico si fa sentire se ti spinge, l’ho sentito anche da avversario. Quando gioco penso a quello che faccio in campo, se ricevo dei fischi o mi viene detto qualcosa non lo sento. Come ha detto il mister, speriamo che lo stadio ci dia una mano e sia quella spinta in più, ma dobbiamo essere in grado di farci spingere”.
Domani avete la consapevolezza di poter ribaltare il risultato?
“Con l’Hellas Verona era importante per il campionato, poi domani abbiamo un’eliminatoria contro il Salisburgo e siamo pronti per ribaltare il risultato. Dobbiamo farlo per andare avanti, abbiamo il nostro equilibrio che ci porta a essere equilibrati sia quando le cose vanno bene sia quando vanno male”.