L’avvocato Fabio Pennisi, esperto di Diritto Sportivo e Procuratore Federale di Rugby e Tiro a Segno, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Centro Suono Sport 101.5 durante la trasmissione Mixover. Queste le sue parole:

Che cosa sta succedendo in questi giorni?
«I calciatori non possono scommettere sul calcio, né a livello nazionale né a livello internazionale, per il Codice di Giustizia Sportiva della FIGC. Non lo possono fare neanche i dirigenti, in generale tutti i tesserati. Dobbiamo muoverci con cautela, fino a questo momento sono uscite solamente indiscrezioni: parrebbe che questi calciatori abbiano scommesso su piattaforme illegali, non autorizzate dall’agenzie delle dogane e dei monopoli. Ammesso che abbiano scommesso, va capito anche su cosa hanno scommesso: se avessero scommesso su una piattaforme illegale ma su un altro sport potrebbero essere perseguiti dalla giustizia legale ma non da quella federale, perché non si tratterebbe più di giustizia sportiva».

Perché un calciatore non può scommettere sul calcio?
«La norma dice che è vietato effettuare scommesse direttamente o indirettamente, quindi anche per interposta persona».

Che cosa accadrà a livello Federale?
«Le indagini sono ancora all’inizio, la Procura Federale può chiedere gli atti delle singole Procure e interrogare i giocatori interessati, sempre che poi intendano rispondere su ciò che è accaduto e se è accaduto».

Quali saranno, eventualmente, le conseguenze per i calciatori e per i club?
«Bisogna chiedersi se hanno giocato su una partita a cui prendevano parte o su una gara qualsiasi, il secondo caso sarebbe meno grave ma violerebbe comunque la norma. In questo caso i calciatori sarebbero soggetti a una squalifica non inferiore a 3 anni e a un’ammenda di 25mila euro. Qualora invece avessero scommesso su una gara a cui prendevano parte potrebbe diventare una violazione ancora più grave, arrivando addirittura all’ipotesi di illecito sportivo: andrebbe provato, però, il comportamento doloso e volontario del singolo calciatore per alterare la gara. Siamo ancora nel terreno delle mere ipotesi. Non solo i calciatori potrebbero essere colpiti da una riduzione dello stipendio del 50%, ma ciò potrebbe anche comportare la risoluzione dei contratti per giusta causa».

Marcello Spaziani