Antonio “Tonino” Tempestilli, dirigente sportivo, allenatore e soprattutto ex difensore della Roma, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Centro Suono Sport 101.5 nel corso della trasmissione Mixover. Queste le sue parole:

Si aspettava l’addio di Roberto Mancini alla panchina dell’Italia e Luciano Spalletti è la scelta giusta?
«Credo che nessuno si aspettasse l’addio di Mancini, arrivato così all’improvviso. Per il sostituto c’erano solo due scelte, mirando ad allenatori bravi e liberi: Spalletti e Conte. Spalletti è un allenatore capace, ma bisogna dargli tempo: non può fare miracoli in 3-4 giorni, ha bisogno di tempo per inculcare ai ragazzi la sua mentalità».

Che cosa sta succedendo alla Nazionale Italiana in questo periodo?
«Non è semplice dirlo. Questa squadra ha buoni elementi, probabilmente manca un po’ di qualità in mezzo al campo. Qualche giocatore ha fatto il suo tempo, vanno trovate delle alternative. La Nazionale è una squadra abbastanza giovane, che può togliersi delle soddisfazioni, ma serve sempre tempo. Anche l’Under-21 ha dei giovani interessanti che potrebbero fare il salto nei grandi. La qualità dei Totti e Del Piero, però, al momento non c’è».

L’attacco è il reparto azzurro più in difficoltà?
«Qualcosa manca, ma Immobile fino a poco fa era capocannoniere. Gli attaccanti vanno serviti anche in maniera giusta, poi sta a loro fare la propria parte. Secondo me manca un pochino di qualità in mezzo al campo, Pellegrini poteva portarla ma si è fatto male quindi vanno trovate soluzioni, anche per portare superiorità».

Una fetta della tifoseria giallorossa è preoccupata dall’andamento iniziale della Roma: che cosa si può dire per rassicurarla?
«L’organico della Roma è competitivo, può arrivare assolutamente tra le prime quattro. Sicuramente i giocatori non hanno mostrato le loro qualità e ora sta all’allenatore trovare i correttivi, ma la rosa è forte e deve fare qualcosa di più».

Pensa che una parte del gruppo possa essere rimasta mentalmente alla sconfitta di Budapest?
«Non credo. A Roma è difficile quando vinci qualcosa continuare a rivincere, ma con un allenatore come Mourinho i giocatori sono tutti stimolati a cercare di far bene. Se questo fosse il problema serve crescere, azzerare e ricominciare: così fanno le grandi squadre. Penso che in questo periodo ci siano altre problematiche, come quelle fisiche, ma sono fiducioso che la squadra possa tornare a essere competitiva e giocarsi la qualificazione in Champions».

Quanto è rimasto sorpreso dall’ingaggio di Lukaku?
«Non sono rimasto sorpreso. La Roma aveva fatto vari tentativi per altri attaccanti e non ne aveva preso nessuno, dopo il pari all’esordio contro la Salernitana e la sconfitta contro l’Hellas Verona ero convinto che la proprietà si sarebbe mossa, sono ambiziosi. Hanno fatto una spesa cercando di poter mettere a disposizione dell’allenatore quel tassello che mancava, dando alla Roma un’ulteriore possibilità per cercare di centrare l’obiettivo Champions».

Da dirigente, quanto è fastidioso il discorso legato al Fair Play Finanziario della UEFA?
«So che è un paletto che da fastidio, ma mi auguro che valgano per tutte le squadre. La Roma sta rispettando quanto d’accordo con la UEFA, e nonostante tutto è riuscita a portare a casa giocatori di buona qualità. Mi metto nei panni di Tiago Pinto, che è stato spesso contestato: non è facile portare a Roma giocatori stando attenti ai bilanci e ai costi. Il Direttore è stato bravo, da fuori siamo tutti bravi».

Marcello Spaziani