Giuseppe “Beppe” Dossena, dirigente sportivo e Campione d’Italia con la Sampdoria, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Centro Suono Sport 101.5 durante la trasmissione “Crossover“. Queste le sue parole:
Come ha accolto l’arrivo di Dejan Stankovic sulla panchina blucerchiata?
«Appena arrivato ha raccolto un pareggio importante con il Bologna, e finalmente la squadra ha dato segni di vita. Una volta che si cambia allenatore la scossa viene da sé, soprattutto per noi che veniamo da Giampaolo, da problemi societari e da una squadra molto indebolita in estate. Le valutazioni di una società sono misteriose quando si cambia allenatore: le responsabilità vanno divise tra squadra e allenatore».
Come è stato il passaggio da Marco Giampaolo a Dejan Stankovic?
«Sono due tecnici con mentalità diversa, con proposte tattiche opposte. Vediamo se la rosa si adatta meglio a questo nuovo tipo di proposta. Di solito chi subentra ha sempre un grande vantaggio, si azzerano le gerarchie. Chi arriva ha sempre la fortuna di poter fare scelte forti per sparigliare le carte e cambiare».
Quali sono le caratteristiche del reparto offensivo della Sampdoria formato da Djuricic, Sabiri e Gabbiadini?
«Djuricic ha grandi qualità, è un giocatore di classe. Sabiri ha giocato molto bene l’anno scorso, è stato uno degli artefici della salvezza della Samp. Gabbiadini sta tornando e per momento, età e caratteristiche può trasformare la squadra».
Che cosa ne pensa della Roma?
«La Roma è una squadra altalenante ma di qualità, che però non riesce ad esprimere bene le sue potenzialità. Sarà un bel banco di prova per la Samp giocare contro una squadra forte.».
Quali sono le differenze tra la Samp di oggi e la “sua” Samp?
«Non sarebbe giusto parlare di questo oggi: siamo su un altro pianeta rispetto alla MIA Samp. Oggi c’è un materiale tecnico inferiore ed anche la società è diversa».