L’infortunio di Paulo Dybala, oltre a privare la Roma del leader tecnico della squadra, stimola una riflessione sulle capacità realizzative del reparto offensivo. In questo inizio di stagione la Joya ha trascinato i giallorossi con le sue prestazioni e i suoi gol.
Nelle 11 partite giocate Dybala ha collezionato 7 gol e 2 assist, entrando attivamente in più della metà delle reti messe a segno dalla formazione di Mourinho. Dopo di lui, il vuoto. Il fatto che il secondo miglior marcatore della Roma sia Chris Smalling, a quota 3 reti, oltre ad essere abbastanza indicativo della scarsa efficienza realizzativa degli altri attaccanti, pone sotto osservazione il rendimento di tutto il reparto offensivo fino a questo momento.
Tammy Abraham, non nuovo a partenze di questo tipo, ha segnato 2 gol in 11 partite (727 minuti giocati), mentre Zaniolo è ancora alla ricerca del primo centro stagionale nonostante le 7 gare e i 510 minuti collezionati fin qui.
Restando sugli attaccanti veri: un gol a testa per Belotti e Shomurodov. Il Gallo ha preso parte a 9 gare, totalizzando 342 minuti, mentre per l’uzbeko sono solamente 60 i minuti giocati spalmati su 4 apparizioni.
Tra infortuni e poca precisione anche El Shaarawy non è ancora riuscito a sbloccarsi: per lui 5 presenze e 126 minuti raccolti.
A chiudere il quadro, seppur impiegato molto spesso da centrocampista, Lorenzo Pellegrini: il capitano giallorosso ha segnato un solo gol in 11 partite (941 minuti giocati). Il suo contributo in zona gol resta però fondamentale grazie ai 6 assist prodotti.
Con l’infortunio di Dybala i giocatori d’attacco della Roma sono chiamati ad alzare il livello delle loro prestazioni e a migliorare sensibilmente la concretezza sottoporta visto che i giallorossi continuano ad essere una delle migliori formazioni in Europa per produzione offensiva e una delle peggiori per conversione a rete.