La vittoria è arrivata, tutto il resto no. La Roma conquista i primi 3 punti in questa edizione dell’Europa League Da una parte c’è Ivan Juric che parla di mentalità vincente (ma era lui ad aver giudicato ottima la prestazione con l’Elfsborg) fissando la qualificazione alla Champions League e sopravvalutando la sua rosa: dall’altra c’è una squadra che fatica anche contro un avversario mediocre come la Dinamo Kiev e che è lontanissima anche da basilari principi di equilibri tattici. La Roma non è mai in controllo, l’impegno non manca ma è sempre tutto così sterile La vittoria firmata da un rigore di Dovbyk nel primo tempo, resta preziosa ma non sono stati fatti passi avanti.
Ieri Juric ha dovuto scegliere se preservare qualcuno per domenica o se andare lo stesso con i titolari per evitare di complicare ulteriormente il cammino europeo. Le uniche rinunce sono state Mancini e Soulé, rimasti a casa febbricitanti. In panchina sono stati messi Pellegrini, Dybala, Cristante e Hummels, che continua la sua avventura da turista. Occasione per Le Fée, Pisilli e Baldanzi […] L’episodio che sblocca la gara arriva a metà tempo: l’ex Empoli salta in tunnel Mykhavko che gli tira la maglia, Dovbyk non sbaglia dagli 11 metri.
Non cresce in efficacia la Roma perché non tira mai, non sfonda sulle fasce e concede sempre qualcosa Juric esulta e si congratula con tutti. Contava vincere ma questa rimane l’unica buona notizia della serata. La Roma è ancora alla ricerca di se stessa e il percorso sembra ancora bello lungo.
(gasport)