Valerio Zuddas, nella scorsa stagione vice-allenatore di Roberto Bordin allo Sheriff Tiraspol, prossima avversaria della Roma in Europa League, e oggi vice di Duljaj al Partizan Belgrado, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Centro Suono Sport 101.5 nel corso della trasmissione Mixover. Queste le sue parole:
Ci racconta che ambiente troverà la Roma contro lo Sheriff Tiraspol?
«Non è la stessa squadra che ho allenato fino a pochi mesi fa, è un club molto particolare che cambia squadra spesso, a seconda dell’accesso ai gruppi successivi o meno: sono rimasti solamente sei giocatori. Un paio di anni fa hanno battuto il Real Madrid ai gironi di Champions, ma di quell’anno non c’è più nessuno. Ho avuto il piacere e l’onore di lavorare con il loro allenatore, Roberto Bordin, che sa preparare molto bene le partite studiando gli avversari. Lo Sheriff acquista molti giocatori dal Sud-America, portandoli in Europa per poi rivenderli ai club europei. Come logica è molto simile al Sassuolo, non ci sono tantissimi tifosi: a livello politico è in Transnistria, uno stato a parte, e non piace molto in Moldavia. La Roma non troverà un ambiente caldissimo, ma i proprietari filo-russi sono molto ambiziosi anche se ultimamente il budget è diminuito».
Che tipo di partita dovrà fare la Roma?
«Lo Sheriff cercherà di stare molto attenta alle qualità della Roma, come collettivo e come singoli. Giocando in casa, però, proverà a fare qualcosina di più. Mi aspetto che possa rischiare qualcosa in più giocando in casa. La società è organizzatissima, il centro sportivo recentemente è stato premiato dalla FIFA».
Ha avuto modo di sentire recentemente Mister Bordin?
«L’ho sentito dopo i sorteggi per fargli una battuta. Sono rimasto in contatto con lui e con lo staff, sicuramente prima della partita gli manderò un “in bocca al lupo da quella dopo”».
Da “ex” preparatore atletico, che sensazioni ha in merito all’inizio stagionale della Roma?
«Non credo ci siano problemi di forma, so che lo staff giallorosso è molto ben organizzato e i giocatori sono stra-seguiti. Quando ci sono tanti cambi ci possono essere dei passaggi a vuoto, ma sono dei momenti che tutte le squadre prima o poi devono affrontare. L’anno scorso, per esempio, la Roma ha subito dei gol su cross dal limite dell’area: so che ora sta cambiando qualcosa, nonostante il non buon avvio di stagione sono sicuro, dopo la vittoria contro l’Empoli, che la Roma potrà competere per le prime posizioni».
Come è cambiata la formazione giallorossa dall’anno scorso?
«Ci sono dei profili diversi in ruoli chiave, ho visto la partita contro l’Empoli in differita perché giocavamo in contemporanea. Mi è piaciuto molto Renato Sanches, il suo dinamismo a centrocampo è molto importante. C’è Lukaku in avanti che ha trovato immediatamente il gol, aggiungerà qualcosa dal punto di vista del peso e della qualità pur perdendo qualcosa sotto il profilo del pressing. In mezzo al campo ho visto una Roma migliorata rispetto alle partite contro Salernitana e Verona. Sono molto fiducioso per quest’anno, da tifoso spero nella Champions ma da Mister dico che bisogna lavorare ancora sula transizione e non solo».
Come si gestiscono i calciatori in una stagione da circa 50 partite?
«Giocare 50 partite l’anno è difficile, l’allenatore e lo staff devono pensare a come ottimizzare i recuperi soprattutto quando giochi ogni tre giorni. Spesso ci sono sedute video, diventa problematico ma la Roma è una squadra attrezzata e molto preparata in questo. Dybala, Renato Sanches, Pellegrini e Spinazzola, per esempio, sono giocatori che vanno monitorati e preservati».
Come sta procedendo l’esperienza al Partizan Belgrado?
«L’ambizione è sempre arrivare primi e vincere il campionato, ma la Stella Rossa ha cambiato un po’ la rotta. Negli ultimi anni anche altre squadre hanno provato ad attrezzarsi. Ora siamo primi a più quattro dalla Stella Rossa, vediamo».
Marcello Spaziani