Giovanbattista Venditti, tre quarti ala dell’Avezzano e Team Manager della Nazionale Italiana Rugby, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Centro Suono Sport 101.5 nel corso della trasmissione A Tutto Sport. Queste le sue parole:
Come procede l’avventura della Nazionale in Francia?
«Procede bene, abbiamo preso un rincorsa molto lunga perché abbiamo cominciato la preparazione il 5 giugno. Abbiamo lavorato tutta l’estate. Il morale è alto, abbiamo vinto la prima partita del girone contro la Namibia. La strada però è ancora lunga, ci aspettiamo un grande Mondiale».
Che cosa ci dobbiamo aspettare dalla partita contro l’Uruguay?
«Tutti aspettano il Mondiale ogni 4 anni, per noi è un appuntamento speciale ma per squadre come l’Uruguay lo è ancora di più perché non sempre riescono a qualificarsi. Hanno fatti grande cose contro la Francia che è la favorita per ciò che hanno fatto vedere negli ultimi anni. Due anni fa abbiamo ospitato l’Uruguay in Italia e abbiamo vinto ma è stata una partita molto dura. I ragazzi sono concentrati».
Sarà una chimera riuscire a passare il girone?
«Il peso della storia non pende a nostro favore, ma si va in campo in 15, anzi 23 contando la panchina. Sarà difficilissimo, Francia e Nuova Zelanda non vogliono lasciare nulla al caso, ma alla fine conta il campo. Dopo l’Uruguay, il 29 settembre affronteremo la Nuova Zelanda e il 6 ottobre la Francia. Siamo convinti di poter passare il girone, l’obiettivo è quello perché di lavoro ne è stato fatto».
Quali sono le favorite per quest’edizione?
«In questa edizione ci sono i punti interrogativi più grandi di sempre. Oltre a Nuova Zelanda e SudAfrica ci sono la Francia che è padrona di casa e ha grandi qualità, l’Irlanda che è arrivata qui da prima nel ranking e l’Inghilterra che nei grandi appuntamenti non sbaglia mai. E’ complicato fare un pronostico, ma ci saranno delle sorprese».
Quale è il suo ricordo più bello al Mondiale?
«Il nostro Mondiale era diverso, avevamo sempre grandissime squadre. La prima partita del girone nella prima partita del Mondiale 2015 l’abbiamo giocata a Wembley contro la Francia. Ho segnato la mia prima meta in un Mondiale e la prima dell’Italia nell’edizione, ma non è bastata per vincere. Non ci siamo qualificati ai quarti nonostante le due belle vittorie contro Romania e Canada. E’ stata un’esperienza unica che mi accompagna ancora oggi, come spero accada per i ragazzi che sono oggi al primo loro Mondiale».
Che cosa ti aspetti invece da questo Mondiale?
«Non sono arrivato ai quarti da giocatori, ma la sensazione e l’emozione sarebbe la stessa in questo mio nuovo ruolo. Forse la tensione oggi è ancora più alta, non posso scaricarla in campo».
Foto: Getty Images
Marcello Spaziani