Max Tonetto, ex difensore della Roma, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Centro Suono Sport 101.5 durante la trasmissione “Crossover“. Queste le sue parole:
Come vive un calciatore le sessioni di mercato?
«Un calciatore vive la sessione di mercato sempre con le antenne alzate, potrebbe succedere qualunque cose in qualunque momento, anche nei momenti in cui sembra non succeda niente. Le chiacchiere di sottofondo ci sono sempre, anche se non emergono. I giocatori in queste fasi sono piuttosto orientati anche a quello che succede fuori dal campo, per questo agli allenatori dà fastidio il calciomercato durante la preparazione».
Come valuta i primi giorni di mercato della Roma e che cosa manca alla formazione giallorossa?
«C’è stata la conferma del Mister, per partire sicuramente da basi importanti e consolidate. Secondo me bisognerà intervenire sicuramente sull’attacco, alla luce dell’infortunio di Abraham. Ho letto di Scamacca, che potrebbe andar bene come caratteristiche, e poi ne servirebbe un altro più brevilineo, capace di saltare l’uomo e attaccare gli spazi per creare situazioni di gioco diverse. Con Abraham e Belotti la squadra era un po’ piatta, faceva fatica a trovare la profondità e svariare sulle fasce. Magari verrà preso anche il regista che il Mister chiede, o comunque un centrocampista diverso rispetto a quelli già presenti in rosa».
Si aspetta un colpo in stile Dybala?
«Innanzitutto sono molto felice di aver visto la foto di Dybala con la nuova maglia, è un punto di partenza molto importante. Nella passata stagione c’era una Roma con Dybala e una senza l’argentino, con una grande differenza per le sue qualità assolute. Avere un altro giocatore di quelle qualità e con quelle caratteristiche alzerebbe notevolmente il tasso tecnico della squadra, permettendoti magari non essere così dipendente dalla Joya».
Interverrebbe anche sulle fasce?
«Bisognerà capire se il Mister intenderà continuare con questo modulo, le caratteristiche degli esterni cambiano se giochi a tre o a quattro. In questi anni la difesa si è consolidata sicuramente, ha tenuto bene anche in campo internazionale. Karsdorp e Spinazzola per caratteristiche si sposano con la difesa a tre. Secondo me Spinazzola al 100% della forma rimane uno degli esterni più forti in Italia, se non il più forte: abbina qualità e quantità, se sta bene è un valore aggiunto».
Ibanez resterà alla Roma?
«Ibanez paga gli episodi, a me come caratteristiche piace soprattutto per la difesa a tre: è veloce, rapido e cattivo, bravo nel gioco aereo. Gli episodi gli sono costati tanto, è stato coinvolto in circostanze importanti come nel Derby. Non so se sia in uscita o meno, ma la fase difensiva è una delle cose da cui la Roma deve ripartire perché è fatta bene».
Che effetto fa a un calciatore avere un allenatore come Mourinho?
«Deve essere una spinta in più, è un parafulmine che c’è sempre. Avere un personaggio del genere, con la sua personalità, che ci mette sempre la faccia, deve essere uno stimolo e non una giustificazione per i calciatori. Questo concetto, però, va capito: se lo vedi come una giustificazione non va bene. Il giocatore intelligente però, secondo me, capisce che è uno stimolo».
Si aspetta che il tecnico portoghese possa prolungare con la Roma?
«Non me lo aspetto a brevissimo. Passeranno alcuni mesi, il mercato, la Roma dovrà giocare in campionato cercando di riaffacciarsi in Champions League. Se poi vedrà che le cose funzionano in un certo modo se ne parlerà, ma nell’immediato no».
Le piace la nuova maglia griffata Adidas?
«Sì, molto. Quel marchio è un marchio storico, che ricorda il passato e sicuramente veste molto bene il colore giallorosso».
Che finestra di calciomercato si aspetta per le italiane?
«Ora c’è un mercato nuovo, quello dell’Arabia, che sta cercando di fare spesa anche in Italia. Tante aspetteranno di far cassa e poi comprare, magari al ribasso. Mi aspetto un mercato delle occasioni, alla ricerca di qualche giovane in giro per il mondo come ha fatto il Napoli la scorsa estate. Non mi aspetto grandi colpi, ma mirati sì. Ancora di più conteranno la bravura dei dirigenti e degli osservatori».
Marcello Spaziani