Manuel Gerolin, dirigente sportivo ed ex centrocampista della Roma, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Centro Suono Sport 101.5 durante la trasmissione “Crossover“. Queste le sue parole:

Come valuta la prima parte di mercato della Roma?
«Sinceramente sono un po’ perplesso, vedo che la Roma vende piccoli gioiellini per fare case e arrivare ai 30milioni del fair-play finanziario ma poi vuole acquistare Frattesi e Scamacca, che venivano dal settore giovanile giallorosso. La vedo come una cosa anomala. Tante volte dobbiamo guardare in casa nostra, per non far andare via il campioncino. Una riflessione: mi piacerebbe che talenti nati a Roma possano crescere, al massimo li manderei in prestito: venderli e poi andarli a ricomprare a 30-40 milioni mi sembra una cosa assurda».

Vedrebbe bene il ritorno a Roma di Frattesi e Scamacca?
«Non c’è niente da scoprire, Frattesi lo conosciamo: s’inserisce bene, ha confidenza con il gol, è cresciuto e maturato. Scamacca ha un grande fisico, quest’anno non ha fatto bene ma spesso i giocatori italiani patiscono l’andare all’estero, ma è un giocatore di valore che magari tornando a casa potrà fare meglio e tornare ai livelli che ci aspettavamo. Sarebbero giocatori funzionali alla Roma, logicamente poi starà a loro mettersi a livello di Roma ma pensano abbiano le caratteristiche giuste».

Da giocatore, come vede il rapporto tra AIA-FIGC e José Mourinho?
«Da fuori a volte vedo degli atteggiamenti veramente esagerati, ma può darsi che sia una mossa anche voluta da parte di Mourinho per attirare qualcosa su di sé e fare scudo alla squadra quando ne ha bisogno. Mourinho è un allenatore d’esperienza e carattere, magari se non si chiamasse così verrebbe redarguito ancora di più. Non ho mai avuto un allenatore così di carattere, ma erano anche tempi diversi: forse Bianchi, ma a livello mediatico il calcio era molto diverso. Oggi qualsiasi atteggiamento o situazione di giocatori e allenatori viene condivisa dappertutto».

Che mercato si aspetta dalle italiane, di sofferenza?
«La sofferenza già la stiamo patendo, vediamo figure importanti che ci hanno lasciato. Tonali è andato in Inghilterra, da un lato è un bene perché riusciamo a uscire come giocatori ma dall’altro lato dimostriamo di avere una carenza economica rispetto alle altre nazioni europee e ora anche rispetto alle società arabe. In Italia prima di fare mercato deve sempre vendere: le squadre organizzate sono quelle che quando vendono qualcuno hanno già pronto il sostituto. Alla fine vince sempre il denaro, ma siamo italiani e siamo bravi: nei momenti di crisi ci siamo sempre rimessi in piedi quindi il nostro campionato continuerà a essere sempre interessante. Anche se le abbiamo perse, siamo arrivati in tre finali europee quest’anno. L’anno prossimo speriamo di vincere qualcosa…».

Come è possibile migliorare il sistema calcio in Italia?
«Sicuramente partendo dai settori giovanili, ma è tutta una ruota. Stiamo soffrendo non solo nel sistema calcio ma in tutta Italia in più ambiti, tante nostre industrie sono in difficoltà o vengono acquistate da stranieri. Il calcio rispecchia il Paese».

Marcello Spaziani