Paolo Triestino, attore romano e romanista, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Centro Suono Sport 101.5 durante la trasmissione “Borderò“. Queste le sue parole:
Che cosa ne pensa di questi Mondiali?
«Ci sono tante soprese. Il Giappone in primis, la Germania a casa, il Marocco che batte la Spagna. A me dispiace per Luis Enrique, un po’ di stupidaggini le ha fatte però è una persona perbene. Ormai sono tutte formazioni importantissime, con giocatori che già noti che non vengono scoperti sicuramente al Mondiale. Mi ha impressionato molto un giocatore della Corea, l’attaccante Cho Gue-Sung. La geografia del calcio sta cambiando, chissà dove potrà arrivare il Marocco. Fatico ad affezionarmi a questi Mondiali, mi fa impressione guardare quegli stadi e pensare che siano morte svariate persone».
Quale nazionale le sta più simpatica?
«Marocco, Brasile e Argentina. L’Argentina si può permettere di tenere Dybala in panchina, e noi lo aspettiamo come il Messia…».
Pensa ci possa essere un paragone tra regista-attore e allenatore-giocatore?
«Il regista forse ha più importanza rispetto a quello che immagino possa avere un allenatore. E’ un parallelo che ci sta. Cosa è successo ad Abraham, come è possibile che lui e Smalling sotto gli occhi del CT inglese abbiano fatto una partitaccia come a Udine? Se un attore a blocchi psicologici puoi lavorarci, ci sono tecniche che funzionano. Reynolds, il terzino americano, è un mistero che funzione avesse a Roma: a volte capita anche nel nostro mondo, in quei casi non puoi fare nulla e non te lo spieghi».
Dove la possiamo vedere prossimamente?
«Sabato prossimo, a Montalto di Castro. Prossimamente sarò in tour, tornerò a Roma verso marzo».
Marcello Spaziani